Perché tanti ragazzi rischiano di avvelenarsi con le pastiglie della lavatrice? Si tratta della Tide Pods Challenge, l’ultima sfida social che, negli Stati Uniti, sta spopolando i rete tra gli adolescenti, un gioco pericoloso che ha già provocato 37 casi di intossicazione.
Non è il primo gioco autolesivo, e purtroppo non sarà di certo l’ultimo: giochi di questo tipo, in cui ci si fa intenzionalmente del male sono numerosi e si diffondono ciclicamente. Ricordiamo, ad esempio, la Eraser Challenge, una sfida che portava i ragazzi a procurarsi delle vere e proprie abrasioni sulla pelle, sfregando una gomma da cancellare sulla mano o sul braccio, oppure la Salt and Ice Challenge, che consisteva nel provocarsi ustioni con il sale e con il ghiaccio.
In cosa consiste?
La sfida consiste nel prendere le capsule di detersivo per lavatrici, mettersele in bocca e cominciare a masticare, fino alla fuoriuscita di sapone, ma non sono mancati casi in cui i ragazzi sono arrivati anche a mangiarle. La cosa più importante è riprendere tutto con il proprio smartphone, per poter condividere immediatamente le foto o i video su diversi social come Facebook, Instagram o Twitter, con l’hashtag #TidePodsChallenge, diffondendo ancora di più la social moda.
I rischi ci sono e non vanno sottovalutati: secondo quanto riportato dalla Consumer Product Safety Commission, ingerire detersivo, può provocare diversi sintomi tra cui vomito, intossicazione, difficoltà respiratorie, tosse e soffocamento, irritazione agli occhi o dolore, stanchezza e perdita di coscienza. Nei casi più gravi, gli effetti collaterali includono coma, convulsioni e ustioni allo stomaco.
Sfide autolesive sempre più diffuse tra gli adolescenti: cosa scatta nella loro testa?
Sembra assurdo pensare che lo facciano davvero per gioco, che seguano questi giochi autolesivi in cui mettono intenzionalmente a repentaglio la loro salute, fino a rischiare di procurarsi dei segni permanenti o addirittura, in alcuni casi, di mettere a repentaglio la propria vita. Si tratta in parte dell’effetto del web sulle menti dei ragazzi, non tutte ovviamente, soprattutto su quelle più predisposte e in cerca di approvazione social, di popolarità e di viralità.
Fin dove si possono spingere, dunque, gli adolescenti di oggi per un like? Fino anche a rischiare la vita. L’ho chiamata Generazione Hashtag, in un mio libro dal titolo omonimo, la generazione che risponde al richiamo del # e delle Challenge, ossia delle sfide online in cui gli adolescenti si sfidano pubblicamente a mettere in atto tutta una serie di comportamenti, anche molti rischiosi e pericolosi, per mettere poi in mostra le loro gesta, sulla vetrina dei social, dimostrare il loro coraggio e ricercare approvazione e conferma rispetto al loro ruolo.
La continua diffusione di queste Challenge è molto preoccupante, perché l’influenza del web rischia di esasperare questi comportamenti, di stimolare le menti distorte dei ragazzi e portarli a ricercare e a mettere in atto comportamenti sempre più al limite. Agiscono in preda all’adrenalina del gioco e del momento, si divertono e lo fanno anche per emulazione, per non essere tagliati fuori, senza considerare i rischi per la salute.
È fondamentale dunque che, attraverso la guida e il sostegno degli adulti, i ragazzi imparino a sviluppare un senso critico adeguato, che li possa tutelare maggiormente e possa renderli consapevoli delle conseguenze di certe azioni pericolose.
di Maura Manca
[Fonte / Web: http://www.adolescienza.it/challenge-sfide-social-mode/adolescenti-che-masticano-capsule-di-detersivo-che-cose-la-tide-pods-challenge/ ]